È davvero finita tra Divock Origi e il Milan. Questa volta per davvero. Dopo mesi di silenzi, attese sospese e imbarazzi mai risolti, il club e l’attaccante belga hanno firmato la risoluzione del contratto in scadenza a giugno. Un epilogo inevitabile, che mette il punto a una storia mai decollata, rimasta per troppo tempo in una terra di nessuno.
Origi lascia Milano senza rumore, così come aveva vissuto l’ultimo anno e mezzo della sua avventura. L’ultima apparizione in campo risale a maggio 2023: da allora, nessuna partita ufficiale, nessun allenamento a Milanello, nessun segnale di un ritorno reale. Eppure il suo nome continuava a pesare, soprattutto a bilancio. Oltre 300 mila euro al mese per un calciatore ormai fuori dal progetto, lontano dal campo e, col passare del tempo, anche dall’immaginario dei tifosi.
Arrivato nell’estate 2022, subito dopo lo Scudetto, Origi doveva essere un colpo d’esperienza internazionale, un attaccante abituato ai grandi palcoscenici. Il curriculum parlava chiaro, il campo molto meno. Nella sua unica stagione in rossonero ha collezionato 27 presenze complessive, quasi tutte da subentrato, con appena due reti in Serie A contro Monza e Sassuolo. Nessun lampo europeo e nessuna svolta: una comparsa, più che un protagonista.
Chiusa una vicenda scomoda
Il cambio di dirigenza ha fatto il resto. Con l’uscita di scena di Maldini e Massara e l’insediamento della nuova area tecnica, il contratto di Origi è diventato subito una priorità da gestire. Il prestito al Nottingham Forest rappresentava una soluzione pragmatica, utile almeno a contenere i costi. Anche lì, però, il copione non è cambiato: poche apparizioni, zero continuità, ultima partita giocata nell’aprile 2024. Poi il ritorno a Milano e, di nuovo, il silenzio.
Negli ultimi mesi Origi è rimasto un tesserato del Milan solo per definizione. Allenamenti individuali, nessuna reale disponibilità a valutare nuove destinazioni, nemmeno quando si erano affacciate piste estere, Turchia compresa. Il ritorno in campo non è mai sembrato una priorità, né per il giocatore né per il club.
Con la risoluzione, il Milan chiude finalmente una vicenda scomoda e recupera margine economico, anche se non totale. Ma soprattutto archivia simbolicamente un’intera stagione di mercato, quella dell’estate 2022, che oggi appare come un’occasione mancata. Vranckx, Dest, Thiaw, De Ketelaere e appunto Origi: di quel gruppo non è rimasto nessuno.
