La finale della Supercoppa italiana tra Napoli e Bologna chiude un cerchio che si era aperto proprio al Dall’Ara. Lì, nella sconfitta dello scorso 9 novembre, sembrava potersi consumare una frattura profonda nell’esperienza di Antonio Conte al Maradona.
Un passaggio difficile, seguito da giorni di riflessione e da una pausa concessa a se stesso e alla squadra che, invece, ha segnato l’inizio della ripartenza.
Da quel momento il Napoli ha ritrovato continuità e solidità, restando stabilmente ai vertici della classifica e occupando a lungo la vetta, prima di cederla all'Inter, solo alla fine dell’ultimo turno dopo il ko di Udine.
LE FORMAZIONI DEL MATCH
Le paure di un ciclo già al tramonto, però, si sono rivelate premature e la Supercoppa rappresenta, senza dubbio, un banco di prova ulteriore per i campioni d'Italia: da un lato, la possibilità di certificare quanto di buono fatto in campionato e, dall'altro, di dimostrare che il suo Napoli - nonostante le tante assenze: da De Bruyne a Anguissa, Gilmour, Olivera, Meret e Beukema - non è allergico alle coppe come, invece, dimostrerebbero le difficoltà emerse in Champions League. E la verità è che un segnale in questa direzione è già arrivato nella semifinale vinta con autorità contro il Milan.
Lo specialista
Di fronte, un Bologna che coltiva ambizioni non solo uguali, ma altrettanto legittime. La squadra di Vincenzo Italiano - che dovrà fare a meno di Bernardeschi, Skorupski, Freuler e Casale - vuole confermare quanto costruito proprio a partire da quel 2-0 inflitto al Napoli il 9 novembre, successo che ha dato un nuovo slancio confermato da una serie di risultati positivi sia in Italia che in Europa.
Se la sconfitta casalinga con la Juventus prima della partenza per Riad poteva far pensare a una flessione, la semifinale vinta ai rigori contro l’Inter ha ribadito quanto i rossoblù siano una squadra vera, capace di esaltarsi nelle gare da dentro o fuori.

Orsolini e compagni, del resto, lo hanno già dimostrato vincendo la Coppa Italia la scorsa primavera e, più in generale, a confermarlo è il percorso di Italiano tra Firenze e Bologna: questa è la sua quinta finale negli ultimi quattro anni, un dato che racconta una naturale predisposizione per le competizioni a eliminazione diretta.
Ed è proprio qui - dove l'allergia di Conte per le coppe s'incrocia con la predilezione di Italiano - che la sfida diventa più interessante di quanto si potrebbe pensare constatando come, comprensibilmente, tutti i favori dei pronostici siano a favore del Napoli.
